BRIOSCHI, Achille Antonio
Nacque a Milano il 25 luglio 1860 da Carlo, che gestiva il servizio di trasporti passeggeri e merci, effettuato con diligenze, sulla linea Milano-Vienna, e Virginia Danione. Cresciuto in una tipica famiglia lombarda, molto attiva in opere a carattere imprenditoriale, lasciò la scuola, all'età di 14 anni e passò subito, come tirocinante, alle dipendenze di diverse ditte del ramo chimico-farmaceutico e di coloniali. L'ultima di tali ditte fu la Bertarelli, lasciata dal B. all'età di vent'anni.
Subito dopo, nel 1880, con un capitale iniziale minimo il B. iniziò la sua prima attività in proprio, con la produzione a carattere artigianale del cosiddetto effervescente Brioschi, derivato dall'analogo prodotto medicinale, il citrato di magnesio effervescente, allora in voga, proveniente dall'Inghilterra e già fabbricato anche in Italia da piccole aziende.
Esso consisteva in una polvere granulare che, per la sua composizione, si scioglieva in acqua, originando una gradevole bibita dissetante e rinfrescante, ma non medicinale. Non mancarono ostacoli alla sua diffusione da parte delle autorità sanitarie, le quali, confondendo il nuovo prodotto con l'originale inglese medicinale, ne impedirono a più riprese la libera vendita. Superata questa ed altre difficoltà, il B. riuscì poco alla volta a sviluppare l'attività dell'azienda sia dal punto di vista tecnico, sia da quello commerciale. Iniziò anche l'esportazione del prodotto in Brasile, dove aprì una fabbrica sussidiaria. Questa attività non fu però felice per varie ragioni, tra le quali le ripetute epidemie di febbre gialla e l'instabilità politica ed economica di quel paese. L'azienda italiana fu successivamente trasformata in Società collettiva "Achille Brioschi & C." e la produzione dell'effervescente fu migliorata con l'introduzione della lavorazione meccanica in sostituzione di quella manuale. Il prodotto aveva ormai un posto sicuro, non solo sul mercato italiano, ma anche su quelli statunitense e svizzero, essendo state create fabbriche sussidiarie a New York (1894) e a Balerna, nel Canton Ticino (1897).
Intorno al 1900, dopo vent'anni di lavoro intenso, intelligente e fortunato, l'azienda aveva ormai basi solide; il B. però andava cercando nuovi prodotti da lanciare al fine di "tenere il mercato". In Germania aveva successo un prodotto disinfettante, lanciato dalla "Lysoform Gesellschaft", creata per lo sfruttamento di un brevetto relativo a un prodotto, il lisoformio, ideato dal dr. Groppler e consistente nell'associazione di aldeide formica con uno speciale sapone.
Le particelle colloidali del sapone avevano la proprietà di trattenere Taldeide formica, sostanza volatile e di elevato potere microbicida. Questa non poteva essere usata pura o in soluzione, oltre che per la sua volatilità, per il fortissimo potere irritante che esercitava sulle mucose. Il brevetto era già stato offerto alle più importanti case del ramo, ma da tutte rifiutato.
Il B. se ne entusiasmò, lo acquistò e ne fece, con una seria, insistente e sagace propaganda, il più importante e più famoso prodotto della sua ditta. In questa occasione mostrò un'altra qualità: fu uno dei primi imprenditori che adottarono la moderna tecnica produttivistica basata sulla stretta e costante collaborazione fra industriale, scienziato e tecnico. Egli riuscì infatti a procurarsi il meritato avallo della scienza sia per l'efficacia sia per l'innocuità del prodotto, determinando la pubblicazione di circa sessanta lavori.
Il successo del nuovo disinfettante fu strepitoso: grandi prove positive, di enorme presa propagandistica sul grosso pubblico, oltre che di influenza sulle autorità furono le disinfezioni e le deodorizzazioni nei recinti della Fiera di Milano, nell'interno del duomo e del Teatro alla Scala, delle aree terremotate di Messina e Reggio, dell'area dell'Esposizione di Torino, di città e territori italiani e libici durante varie epidemie (colerica del 1911 e influenzale del 1918). Altre applicazioni del prodotto furono il controllo dell'afta epizootica e del calcino del baco da seta. Numerosissime le riconoscenze e le medaglie conseguite, fra le quali nel 1927 la medaglia d'oro di I grado dell'Istituto lombardo di scienze e lettere.
Nel 1909 l'azienda fu trasferita da Milano in un nuovo grande fabbricato nei pressi di Rogoredo. Continuava la produzione dei derivati del lisoformio: dentifrici, lozioni, profumi e infine un sapone verde disinfettante. Del 1911 è il lancio di un cachet antinevralgico (kabnine) del dr. Métadier di Tours; reso economico e pratico, il prodotto trovò larga affermazione. Altri prodotti della ditta furono le polveri per acqua da tavola, un'acqua di Colonia (Johann Maria Farina) e un antimalarico (luparina), associazione di chinino e alcaloidi del Lupinus albus. Fra le altre attività del B. si possono ricordare l'installazione di una vetreria a Grandate per la confezione dei suoi prodotti e di una fabbrica di marmellate (Ligure-Lombarda) a Voghera.
Il B. ricoprì numerose cariche presso enti pubblici e privati, fu sindaco di Grandate e consigliere comunale di Milano. A da ricordare anche come munifico benefattore.
Morì a Genova-Nervi il 16 febbr. 1942.
Bibl.: Necrologio, in La chimica e l'industria, XXIV (1942), p. 110; La ditta A. B. nel suo cinauantenario. 1880-1930, Milano 1930; Onoranze ad A. B. nel 50º anniversario della fondazione della ditta omonima, Milano 1930.