ACELDAMA (Haceldama, 'Ακελδαμάχ, dall'aramaico ḥăqal dĕmā' "il campo del sangue")
Nome di un campo che la tradizione pone in rapporto con il traditore Giuda (cfr. Atti degli Apostoli, I, 19; Matteo, XXVII, 8 segg.). Secondo gli Atti, tal nome fu dato al campo in cui avvenne la strana morte del traditore, che si aprì nel mezzo versando fuori gl'intestini. Alquanto diversa è la versione del primo Vangelo. Col denaro del tradimento, che Giuda, prima d'uccidersi, gettò nel tempio, i sacerdoti comprarono, per farne un cimitero per gli stranieri, il campo detto "del vasaio (forse ricordo di Geremia, XVIII, 1-6). Il campo acquistato col prezzo del sangue di Gesù assunse da ciò il suo sinistro nome. Un'audace congettura avanza in proposito il Loisy (Les actes des Apôtres, Parigi 1920, p. 178). Il campo del sangue sarebbe stato nella fase prima della tradizione il cimitero dei giustiziati, dove dovette essere gettato il corpo di Gesù. Quando poi sorse la leggenda sulla sepoltura per opera di Giuseppe d'Arimatea, il ricordo del campo del sangue sarebbe stato rovesciato sul traditore.
Fin dal sec. IV la tradizione poneva l'Aceldama a S. di Gerusalemme, e non lungi da Siloam e dalla valle di Hinnon. Là ancora nel Medioevo si gettavano i corpi dei pellegrini che morivano nello spedale di Gerusalemme: di là l'imperatrice Elena, madre di Costantino, e poi i Pisani nell'età comunale, trassero la terra per i campisanti di Roma e di Pisa. La presunta località presenta tracce d'antichi sepolcreti e di cave d'argilla.