ACEFALI
(dal gr. ἀ privativo e κεϕαλή, "testa": "senza capo").
Nella storia ecclesiastica questo soprannome fu dato, in maniera specifica, agli eutichiani di Alessandria che, nel 482, si staccarono dal loro patriarca Pietro Mongo per non accettare l'Henotikon dell'imperatore Zenone: il quale, secondo i suoi autori (lo stesso Mongo e Acacio di Costantinopoli), avrebbe invece dovuto rendere possibile la conciliazione. In seguito, gli acefali si unirono ai seguaci del patriarca monofisita Severo d'Antiochia. In senso più largo furono così designate altre categorie di persone, per lo più degli eretici; ma anche dei clerici vagantes non investiti di nessun beneficio, e quindi (in Inghilterra, sotto Enrico I) coloro che, non possedendo terre, erano fuori della gerarchia feudale.
Bibl.: L. Duchesne, Histoire ancienne de l'Église, III, Parigi 1910; L. I. Tixeront, Histoire des dogmes, III, 3ª ed., Parigi 1912, p. 108 nota.