accumulazione
Accrescimento dello stock di capitale, cioè della dotazione di beni capitali (impianti, macchinari ecc.) di un sistema economico, ottenuta mediante investimenti. Dato che il capitale deperisce, per ragioni fisiche o di obsolescenza tecnica (per es., a seguito dell’impiego di macchinari più moderni), affinché vi sia a. è necessario che gli investimenti siano superiori a quanto serve a compensare tale deperimento. In altri termini, vi è crescita dello stock di capitale (e quindi a.) se l’investimento lordo è maggiore degli ammortamenti.
Le risorse per gli investimenti provengono dal risparmio dei cittadini residenti nel Paese, al netto di quanto assorbito dalla copertura del disavanzo pubblico (una quota s del reddito Y) e dagli investimenti esteri netti, che rappresentano il finanziamento del disavanzo della bilancia delle partite correnti. Dipendono perciò dalle preferenze interne ed estere circa la ripartizione del reddito disponibile fra consumo e risparmio. Tanto più aperta è l’economia di un Paese ai movimenti di capitale e tanto meno l’a. dipende dai risparmi interni al Paese e tanto più, invece, dalla capacità di attrarre capitali (cioè risparmi) dall’estero. I Paesi poveri hanno difficoltà ad avviare il processo di a. perché il risparmio interno è molto ridotto – dal momento che la sussistenza assorbe tutto il reddito della grande maggioranza della popolazione – e non sono in grado di attirare capitali dall’estero.
Nelle moderne economie di mercato l’a. è resa più complessa dall’intermediazione esercitata dal sistema finanziario. Chi rinuncia a consumare, in genere, non investe direttamente nell’acquisto di beni capitali, ma mette il proprio risparmio a disposizione dei produttori solo indirettamente, grazie all’intermediazione delle banche e delle borse. I risparmiatori acquistano attività finanziarie, siano esse depositi bancari, obbligazioni o azioni emesse dalle imprese. Tramite queste emissioni le imprese raccolgono direttamente le risorse necessarie a finanziare i propri investimenti. In alternativa o in aggiunta, ricorrono al credito bancario che le banche sono in grado di erogare, perché si sono indebitate con i risparmiatori raccogliendo i loro depositi. Il buon funzionamento del sistema finanziario è, dunque, condizione essenziale perché il processo di a. proceda ordinatamente.
L’a. è una funzione essenziale del meccanismo economico, da cui dipendono in particolare la crescita del prodotto e del reddito reale pro capite. Normalmente, infatti, la popolazione cresce e con essa crescono la forza lavoro e l’occupazione (per semplicità, in genere, si suppone che forza lavoro e occupazione crescano allo stesso tasso a cui cresce la popolazione). Con un capitale costante e con una produttività marginale decrescente del lavoro, la crescita della produzione aggregata tenderebbe progressivamente a ridursi fino ad annullarsi. L’economia finirebbe per stagnare e il prodotto pro capite comincerebbe a diminuire (un prodotto totale costante con una popolazione crescente implica un prodotto pro capite decrescente). Se invece c’è a., lo stock di capitale cresce e ciò consente di allargare la capacità produttiva del sistema economico e, quindi, di far aumentare la produzione e mantenere costante il reddito reale pro capite o addirittura farlo salire.
Secondo i modelli di crescita esogena (➔ crescita), in un’economia chiusa l’a. di capitale non è sufficiente a garantire la crescita continua del reddito reale pro capite nel lungo periodo. Se le produttività marginali dei fattori capitale (K) e lavoro (L) sono entrambe decrescenti, sarà decrescente anche la produttività marginale del capitale per lavoratore (k=K/L). Perciò un’a. del capitale che faccia crescere k farà aumentare il prodotto per lavoratore (y=Y/L), quindi il prodotto pro capite, meno che proporzionalmente. Anche il risparmio pro capite, sy=s(Y/L), tenderà a crescere meno che proporzionalmente rispetto a k (salvo che le famiglie risparmino una quota sempre più grande del proprio reddito, cioè che s aumenti continuamente) e quindi lo stock di capitale per lavoratore crescerà sempre meno perché l’investimento per lavoratore (in economia chiusa è uguale al massimo a sy) diverrà prima o poi solo sufficiente a coprire il deprezzamento del capitale per lavoratore esistente (δk). Nel lungo periodo, solo il progresso tecnico permette di compensare la produttività marginale decrescente dei fattori e di assicurare la crescita continua del reddito reale pro capite.
Secondo i modelli di crescita endogena, invece, l’a. del capitale da parte delle singole imprese genera esternalità tali da compensare, a livello aggregato, la produttività marginale decrescente del capitale, anche in assenza di progresso tecnico. Se ciò accade, anche un risparmio per lavoratore (e quindi anche un investimento per lavoratore) costante è in grado di garantire una crescita continua del reddito reale pro capite. Nell’ambito di questi modelli, inoltre, le differenze nel tasso di a. del capitale spiegano le differenze nei tassi di crescita osservati nei diversi Paesi.