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ACCÙMOLI

di Roberto Almagià - Enciclopedia Italiana (1929)
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ACCÙMOLI (A. T., 24-25-26)

Roberto Almagià

Villaggio appartenente al circondario di Cittaducale, oggi aggregato con questo alla provincia di Rieti, situato a 835-860 m. di altezza su uno sprone del M. Ciambella (1482 m.), che si protende sulla sinistra del Tronto, tra questo e il torrente Pescara, che scorre a sud dell'abitato. Questo era cinto, un tempo, di mura e torri, di cui si vedono ancora notevoli vestigia a nord, e aveva quattro porte. Dirimpetto al centro principale, sulla destra del Tronto, è il paese di Fonte del Campo. Accùmoli fa parte di quella zona a cavaliere fra l'alto bacino dell'Aterno, quello del Tronto e quello del Velino, dove la popolazione vive sparpagliata in numerosi piccoli centri; il comune contava infatti nei secoli scorsi quindici centri rurali o ville, delle quali alcune furono poi aggregate ad Arquata del Tronto. Il censimento del 1921 annovera 18 centri, con una popolazione complessiva di 2409 ab., dei quali solo 464 nel centro maggiore, Accùmoli; la percentuale di popolazione classificata come sparsa è invece piccolissima (7%).

Nel 1775 la popolazione, entro i confini del territorio comunale odierno, era di circa 1450 ab.; circa un secolo dopo, e precisamente nel 1881, era salita a 2342 ab.; da allora in poi la popolazione è presso a poco stazionaria, perché all'eccedenza della natalità fa riscontro una forte emigrazione.

Accùmoli è costruita sulle rovine di un vicus romano. Fu ceduta da Alfonso di Aragona a papa Eugenio IV. Nicolò V la restituì al regno di Napoli. Fu anche, ma per breve tempo, in possesso dei Medici.

Notevole, tra i suoi edifici, la chiesa di S. Maria della Misericordia, dov'è una Madonna col Bambino di scuola di Cola dell'Amatrice.

Il territorio comunale (kmq. 86, 17) conserva ancora, nelle parti più elevate, qualche area boscata (faggi); per il resto è coltivato, soprattutto a cereali, o messo a pascolo. I pastori della montagna accumolese scendono d'inverno prevalentemente nella Campagna romana.

Bibl.: A. Cappello, Osservazioni geologiche e memorie storiche di Accùmoli in Abruzzo, in Giorn. Arcadico, Roma 1825; E. Calzini, Accùmoli, in Rass. bibliogr. dell'arte italiana, 1910, n. 14, p. 9.

Vedi anche
pascolo Tratto più o meno esteso di terreno coperto di erbe spontanee che non vengono falciate, totalmente o in parte consumate sul posto dagli animali erbivori. P. permanenti molto ricchi sono diffusi dove esistono favorevoli condizioni di vegetazione per fertilità del suolo, mitezza del clima o per possibilità ... Regno di Napoli Entità statale sorta nel Mezzogiorno continentale alla fine del 13° sec., dopo la rivolta dei Vespri siciliani e il conseguente distacco della Sicilia. Angioini, aragonesi e asburgo Parte integrante del Regno di Sicilia durante l'età normanna e sveva, il R. di N. diventò entità a sé (1282) con Carlo ... fustaia Bosco d’alto fusto, dove sono coltivati per lo più castagni, conifere, ontani, aceri, pioppi. Si distingue dal ceduo per essere costituito da piante d’alto fusto a portamento naturale, non rese policormiche dal regime di ceduazione. porta Anatomia e medicina Vena p. (o semplicemente p.), collettore venoso che convoglia al fegato la maggior parte del sangue refluente dall’apparato digerente e dalla milza. Si tratta di un tronco venoso assai breve (8-10 cm di lunghezza) e di grosso calibro (8-10 mm di diametro), che risulta dalla confluenza ...
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