accordone
s. m. (iron.) Accordo molto ampio e di efficace valore rappresentativo.
• Nella moltiplicazione dei poli, è arrivato anche il «Cambiare si può» di Antonio Ingroia. Che dalla trattativa Stato-Mafia come magistrato è passato all’accordone col vasto mondo dei movimenti a sinistra di Sel, che dovrebbe portarlo a essere il federatore (anche se, in sintonia col clima generale, pure lui si è preso un po’ di tempo per sciogliere la riserva). (Alberto Alfredo Tristano, Piccolo, 27 dicembre 2012, p. 4, Attualità) • Sul fronte interno l’ipotesi è comunque quella di procedere sulla strada della pacificazione. Ma con una novità: se fino a ieri l’idea era di dividere le minoranze, favorendo la trattativa con i giovani turchi propedeutica a un loro ingresso in segreteria, adesso lo scenario si è spostato, si punta a un accordone direttamente con i punti forti della minoranza, bersaniani in primis. (Nino Bertoloni Meli, Messaggero, 27 marzo 2014, p. 3, Primo Piano) • Paolo Romani, capogruppo di FI al Senato, fissa i paletti dell’«accordone» col Pd che potrebbe portare all’approvazione della riforma elettorale mutuata dal sistema tedesco. E al voto anticipato. (Tommaso Labate, Corriere della sera, 27 maggio 2017, p. 10, Politica).
- Derivato dal s. m. accordo con l’aggiunta del suffisso -one.
- Già attestato nella Stampa del 16 aprile 1971, p. 4, Cronaca cittadina.