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Stoccolma, accordo di

Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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Stoccolma, accordo di


Accordo firmato a Stoccolma nell’ambito della Conferenza sul disarmo in Europa (CDE, Conference on confidence-and security-building measures and Disarmament in Europe), conclusasi nel settembre 1986. Con esso, gli Stati della CSCE (Conference on Security and Cooperation in Europe, l’organizzazione internazionale sorta a Helsinki nel 1973 con lo scopo di riprendere il dialogo tra Est e Ovest nel corso della guerra fredda, e dal 1° gennaio 1995 divenuta Organizzazione per la Cooperzione e la Sicurezza Europea – OSCE) accettavano misure di  reciproco controllo rispetto alle proprie manovre militari (definite come confidence building measures) allo scopo di accrescere la fiducia tra i blocchi contrapposti e ridurre il rischio di una possibile guerra sul continente europeo.

Gli accordi nel dettaglio

Gli accordi di S. prevedevano la notifica anticipata di esercitazioni militari concernenti almeno 13.000 soldati (o 3000 paracadutisti o truppe anfibie da sbarco), o 300 carri, o 200 sortite di aerei da combattimento. Il calendario annuale delle attività rientranti in queste categorie doveva essere reso noto agli Stati membri entro il 15 novembre per l’anno successivo, ma almeno due anni prima qualora i soldati impegnati nelle attività fossero più di 40.000.

I firmatari si impegnavano a fornire informazioni sul tipo di attività da condurre, sugli Stati che vi avrebbero partecipato, sul numero delle forze coinvolte, le date di inizio e fine delle operazioni. Il tutto doveva essere redatto in forma standardizzata tra gli Stati (onde evitare interpretazioni ambigue). Inoltre, fu reso obbligatorio l’invito di osservatori se le manovre avessero riguardato oltre 17.000 soldati (o 5000 se paracadutisti o truppe da sbarco). Era anche previsto che tutte le informazioni trasmesse fossero verificabili dagli Stati partecipanti e gli osservatori alle manovre avessero accesso ad adeguati mezzi di ricognizione. L’uso dei cosiddetti mezzi tecnici nazionali (come satelliti, stazioni radioriceventi, ecc.) non doveva essere ostacolato dal Paese ospitante, con l’obbligo di ispezioni in loco senza preavviso in caso di dubbio. Ogni Stato non doveva però accettare più di un’ispezione all’anno da parte di uno stesso Stato, e non più di 3 in tutto.

Nel 1990, parallelamente alla conclusione del trattato sulle forze convenzionali in Europa, i 22 Stati firmatari – 16 della NATO (➔), e 6 del Patto di Varsavia – concordarono anche di provvedere allo scambio regolare di informazioni sulle proprie forze armate, comprese le dottrine e i piani operativi, e sui bilanci per la difesa. Tali misure sono state poi assorbite nella Carta di Parigi del 1990 (il documento sottoscritto in ambito CSCE, con cui fu sancita la fine della guerra fredda e della logica dei blocchi contrapposti) e accettate dagli Stati successori dell’URSS e della Iugoslavia.

Vedi anche
Carlo IX re di Svezia Figlio minore (Stoccolma 1550 - Nyköping 1611) di Gustavo Vasa, governatore d'un ducato nella Svezia centrale, nel 1568 fu uno dei promotori della rivolta contro il re Erik XIV, suo fratello. Durante l'instabile regno di Giovanni III ebbe parte importante e quando, con l'avvento al trono di Sigismondo ... Carlo XV re di Svezia e Norvegia Figlio (Stoccolma 1826 - Malmö 1872) del re Oscar I, prima di succedere al padre fu viceré (1856) e reggente (1857) di Norvegia. Salito al trono nel 1859, concesse (1866) la riforma costituzionale da lungo tempo reclamata, per cui la vecchia legge organica del 1617, che ripartiva la dieta (Riksdag) in ... Cristina regina di Svezia Figlia (Stoccolma 1626 - Roma 1689) di Gustavo Adolfo, fu educata da lui e, alla sua morte, dal cancelliere Oxenstierna con molta cura, ma quasi virilmente. Sotto la reggenza sino al 1644, si occupò poi direttamente e bene degli affari dello stato. Dopo la pace di Vestfalia si dedicò alle letture filosofiche ... Gustavo IV Adolfo re di Svezia Figlio (Stoccolma 1778 - San Gallo 1837) di Gustavo III, gli succedette nel 1792 regnando dapprima sotto la tutela dello zio Carlo (dal 1809, re Carlo XIII). Avverso alla Rivoluzione francese, aderì (1805) alla coalizione antinapoleonica, né mutò atteggiamento dopo l'alleanza franco-russa del 1807. Invase ...
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Vocabolario
accòrdo
accordo accòrdo s. m. [der. di accordare]. – 1. Concordia, armonia di sentimenti in una o più cose: c’è stato sempre fra loro un buon a.; essere in buon a.; buon a. fra marito e moglie, fra suocera e nuora; andare, essere d’a.; siamo d’a....
accordo-ponte
accordo-ponte (accordo ponte), loc. s.le m. Intesa temporanea e provvisoria, nell’attesa di una soluzione definitiva. ◆ L’asse Parigi-Berlino ha resuscitato gli antichi splendori (e mai sopite diffidenze), l’ottobre scorso, trovando un...
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