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ACCIAIUOLI, Acciaiuolo

di Arnaldo D'Addario - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)
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ACCIAIUOLI, Acciaiuolo

Arnaldo D'Addario

Figlio di Guidalotto e di Pera di Pier Manzuoli. Incerta la legittimità della nascita, come lo sono altri dati della sua biografia. Ricordato come testimonio in Pistoia alla pace fra i Cancellieri (1309), incluso (1313) tra gli sbanditi da Enrico VII, fu priore nel 1322. Nello stesso anno era a Napoli, per affari, e nel 1324 per lo stesso motivo ad Avignone. Tornato a Napoli nel 1326, con altri, per offrire a re Roberto la signoria di Firenze, vi restò iniziando un'attività soprattutto commerciale e finanziaria che si inserisce nel progressivo affermarsi della sua famiglia alla corte angioina, nel quadro dell'amicizia fra gli Angiò e Firenze guelfa. Capo della succursale di Napoli della compagnia Acciaiuoli, ne fondò altre a Barletta, in Acaia, nel Levante ed in Barberia e fece prestiti a Roberto d'Angiò, ricevendone cariche di corte (1333) -consigliere e ciambellano - e in Puglia. Fu ascoltato intermediario fra la sua patria ed il re, come quando (1328) ne ottenne l'aiuto contro Castruccio. Tornato a Firenze, vi ricoprì le cariche di gonfaloniere di compagnia (1332), di ambasciatore a S. Gimignano ed a Pistoia (1333). Due anni dopo Roberto d'Angiò lo nominò suo vicario perpetuo in Prato, con lo stipendio di 10.000 fiorini annui; ma continuò ad avere uffici dal Comune di Firenze (1336, commissario della Camera e dei Magistrati della guerra contro gli Scaligeri; 1337, gonfaloniere di compagnia; 1339, dei Dodici Buonuomini e capitano di Pistoia) fino al 1339, quando il re volle che si dedicasse esclusivamente al governo di Prato.

Mori nel 1341 o, secondo altri, nel 1349, ancora vicario del re; fu sepolto nella certosa di S. Lorenzo. Aveva sposato Guglielmina de' Pazzi, da cui ebbe Lapa, Andreina e Niccolò, il gran siniscalco.Favorì le fortune dei suoi numerosi parenti (fra' Lorenzo, Dardano, Leonetto, Alamanno, ecc.) nel Regno, procurando loro cariche ed onori. Nel 1335 egli aveva comperato un palazzo dei Peruzzi, in Firenze.

Fonti e Bibl.: Cronaca fiorentina di Marchionne di Coppo Stefani,in Rer. Italic. Script.,2 ediz., XXX, 1, a cura di N. Rodolico, pp. 128, 177; F. Villani, Vite d'illustri fiorentini,Trieste 1858, p. 452; P. Litta, Fam. cel. ital., Acciaiuoli di Firenze,tav. III; G. Yver, Le commerce et les marchands dans l'Italie méridionale,Paris 1903, pp. 308, 330-332; R. Davidsohn, Forschungen...,III, Berlin 1901, p. 165;Id., Geschichte von Florenz,IV, 2, Berlin 1925, pp. 421-422.

Vedi anche
Ghibellini Sostenitori della fazione tedesca capeggiata dagli Hohenstaufen, signori di Waibling (da cui il nome) e duchi di Svevia, in contrapposizione ai Guelfi. priore Il superiore di una comunità religiosa e in particolare di una comunità monastica. ● Titolo di particolare dignità in alcuni ordini cavallereschi (anche gran priore). Nell’Ordine dei Cavalieri di Malta il priore presiede l’organo preposto all’amministrazione dei possedimenti compresi in più commende. ... Robèrto d'Angiò re di Sicilia Robèrto d'Angiò re di Sicilia. - Figlio (n. 1278 - m. 1343) e successore (1309) di Carlo II d'Angiò, si ritrovò a regnare sulla sola Napoli in seguito alla cessione della Sicilia a Federico d'Aragona (1272-1337), secondo quanto stabilito nella Pace di Caltabellotta (1302). Ostile all'imperatore Enrico ... pace In senso stretto, la condizione contraria allo stato di guerra, con riferimento a nazioni, che, regolando i propri rapporti reciproci secondo comuni accordi senza atti di forza, possono attendere al normale sviluppo della loro vita economica, sociale, culturale. ● In diritto internazionale, gli atti ...
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