ACCETTURA (A. T., 27-28-29)
Paese della provincia di Matera (Basilicata), a circa 800 m. s. m., su una duplice collina, protesa verso nord, che fa parte del vasto anfiteatro di montagne circondanti il bacino sorgentifero della Salandrella. La parte più antica si raccoglie intorno alla chiesa maggiore, che sorge sul culmine del colle. La popolazione, che nel 1648 era di circa 2000 ab., intorno al 1850 era quasi raddoppiata, e nel 1881 saliva a 4695 ab.; poi anche Accettura fu colpita dalla diminuzione, pressoché generale in Basilicata, prodotta dalla emigrazione, onde gli abitanti discesero di nuovo intorno a 4000 (4016 nel 1921). Il territorio (kmq. 89.3) comprende quasi tutto il su ricordato anfiteatro, che, sulla sinistra della Salandrella e sulle pendici del M. La Croccia (1125 m.), conserva ancora il suo mantello boscoso, mentre altrove è diboscato; il taglio del legname e l'industria del carbone costituiscono ancora notevoli risorse del comune, oltre alla coltura dei cereali, della vite, dell'ulivo; vi sono anche estesi castagneti. L'allevamento degli ovini alimenta l'esportazione di lana e formaggi.
Caratteristica è ad Accettura una festa popolare, sorta di maggiolata (detta in dialetto masce "maggio", che si celebra tra la domenica dell'Ascensione e il martedì seguente.
In territorio di Accettura, ai piedi della Serra Croccia, alcuni scavi recenti hanno rimesso in luce le vestigia di una città preellenica. Ruderi di un castello e di edifizî medievali si trovano sulla vicina Serra Rasa.
Accettura si raggiunge dalla stazione di Grassano (distante km. 28) o da quella di Campomaggiore (km. 20) della linea Potenza-Metaponto. Essa è collegata a Matera per mezzo di un servizio automobilistico.