accendere
. Ha una frequenza notevole, ma quasi esclusiva della Commedia, con l'eccezione di pochi passi delle Rime e del Convivio, e di uno del Fiore. Ricorre spesso con costrutto intransitivo pronominale e nella forma del participio con valore di aggettivo.
In senso proprio è adoperato per lo più in Inferno : sono accesi, cioè " infuocati ", " roventi ", gli avelli degli eretici, tra i quali fiamme erano sparte (IX 119); Vanni Fucci s'accese e arse, e cener tutto / convenne che... divenisse (XXIV 101); e così XIV 38, XIX 25, XXIII 39. Anche in Purgatorio : per lo mezzo del cammino acceso [dalle fiamme, fra i lussuriosi / venne gente, XXVI 28; mi protesi / guardando il foco e imaginando... / umani corpi già veduti accesi, XXVII 18; XXIX 34; Fiore CCXXV 5. In Pd XV 17 è detto di stella cadente, paragonata a sùbito foco che s'accende; in XXIV 82 Così spirò di quello amore acceso (s. Pietro), amore acceso può intendersi lo " spirito beato di san Piero, che era dentro dalla luce e dalla fiamma " (Buti), o, più verosimilmente, lo spirito " pieno di carità ", come vogliono il Landino, il Lombardi e alcuni dei moderni (per es. Scartazzini-Vandelli, Mattalia). In Rime XC 27 m'è ne la mente una giovane entrata, che m'ha preso, / e hagli un foco acceso, / com'acqua per chiarezza fiamma accende, i commentatori spiegano : " Come il fuoco, la fiamma, riverbera nell'acqua a motivo della chiarezza e trasparenza di lei " (Fraticelli, ripreso da Mattalia); oppure : " ‛ come acqua (limpida fra vetri), attraversata dalla luce, provoca l'accensione ' [al pari di una lente] " (Maggini).
Prevale però l'uso figurato, in cui il verbo assume diversi significati : If VI 75 Superbia, invidia e avarizia sono f le tre faville ch'hanno i cori accesi; XXV 83 un serpentello acceso / livido e nero come gran di pepe, dove solo qualche commentatore (Scartazzini-Vandelli; pur con qualche esitazione, Sapegno) intende " schizzante fuoco ", mentre i più interpretano " acceso d'ira " (Casini, Porena), " violento nella sua maligna animosità e nel guizzo del corpo " (Chimenz; per il Pagliaro infine [Ulisse 358 ss.] acceso indica invece l'atteggiamento aggressivo tipico del serpente, quando si appresta ad avventarsi : " e il valore del traslato... si chiarifica nel richiamo all'accendersi del fuoco, la cui fiamma si alza verso l'alto : il serpente, quando la sua aggressività è ‛ spenta ', striscia con tutto il corpo fusiforme a terra; quando si ‛ accende ', allora solleva verticalmente la testa... "); Pd XXVII 11 le quattro face [i quattro santi, nel Cielo Stellato] stavano accese; XXIII 29 vid'i' sopra migliaia di lucerne / un sol che . tutte quante l'accendea; XVIII 105 resurger parver... più di mille / luci, e salir... / sì come 'l sol che l'accende sortille; V 119; XX 115 s'accese in... foco / di vero amor; Pg XV 106. Vale " illuminare ", in Pd 179 parvemi tanto allor del cielo acceso / de la fiamma del sol, che... ; II 101 fa che dopo il dosso / ti stea un lume che i tre specchi accenda; III 110, XIX 5, XX 4 lo ciel che sol di lui [del sole]... s'accende. Nel cielo di Giove l'aquila risponde a D. con l'occhio più acceso (XX 85), " magis illuminato " (Benvenuto), " brillante di luce più vivida ". Connesso all'idea del ‛ desiderio ', in Pg XXIII 67 Di bere e di mangiar n'accende cura / l'odor ch'esce del pomo ; XXV 13 con voglia accesa e spenta di dimandar; Pd I 83, II 40; anche XXXIII 99 la mente mia... / sempre di mirar faceasi accesa, " quia continuo incendebatur in desiderium videndi et mirandi " (Benvenuto).
In altri luoghi è riferito ad ‛ amore ' nelle varie accezioni in cui questa parola può essere adoperata : Pd III 18 dentro a l'error contrario corsi / a quel ch' accese amor tra Pomo e 'l fonte; Pg VIII 78; XIX 111 di questa [vita] in me s'accese amore; XVIII 71; XXII 11 Amore, / acceso di vertù, sempre altro [amore] accese; Pd V 9, X 83, XXVI 29; XXVII 110 la mente divina, in che s'accende / l'amor che '1 [cielo] volge. Anche nel Convivio : le anime di qua giuso s'accendono ad amore, II V 13; lo mio secondo amore prese cominciamento da la misericordiosa sembianza d'una donna. Lo quale amore... in grande fiamma s'accese, III I 1; la Filosofia avvalora e accende [" suscita "] amore dovunque ella si mostra, XIV 12. In Rime dubbie X 3 una donna vene / al grande assedio de la vita mia / irata sì, che accende e caccia via / tutto ciò che l'aiuta e la sostene, il verbo significa forse " suscita " (Contini), " fa svegliare "; ma è incerta sia l'interpretazione che la lezione (variante ancide).
Altrove vale " divenire incandescente " e quindi " luminoso ", a proposito dei ‛ vapori ' : Cv II XIII 21 esso [il pianeta Marte] pare affocato di colore… secondo la spessezza e raritade de li vapori che 'l seguono: li quali per lor medesimi molte volte s'accendono; Pg V 37 Vapori accesi [cioè stelle cadenti o fulmini] non vid'io si tosto / ... fender sereno.
Con vari significati : Pd XXIX 113 a pugnar per accender [" far nascere ", " diffondere "] la fede; XXII 47 Questi altri fuochi tutti contemplanti / uomini fuoro, accesi di quel caldo [cioè infiammati di quell'ardore di carità] / che fa nascere i fiori e' frutti santi; XIV 50 la vision crescer convene, / crescer l'ardor che di quella s'accende, cioè " nasce e si nutre ", " quia videndo Deum accenditur in nobis ardor caritatis " (Benvenuto); XXI 8 la bellezza mia... più s'accende [" aumenta ", come spiegano Scartazzini e Casini; " s'illumina, risplende " secondo il Chimenz] / ... quanto più si sale; Rime CIV 43 questa [Drittura] ... / più nel dolor s'accese, " Si addolorò maggiormente ". Con forte estensione figurata, a proposito della dottrina platonica e manichea : Pg IV 6 questo è contra quello error che crede / che un'anima sovr'altra in noi s'accenda (" che un'anima, 'sovrapponendosi all'altra, dia luogo alla propria attività, come una fiamma che si accenda sopra un'altra ", Chimenz).
Il verbo ricorre anche come variante di codici, non accolta dagli editori, in Pd XI 19, XXXI 98. V. anche INCENDERE; RIACCENDERE.