Pianta appartenente al genere Acacia, della famiglia delle Mimosacee. Il genere comprende 600 specie dei paesi caldi (specialmente Africa e Australia). Sono alberi o arbusti, spesso con stipole spinose, a foglie bipennate con moltissime foglioline. Le infiorescenze sono riunite in capolini globosi o in spighe. Gli stami, solitamente gialli, numerosi e molto più lunghi che la corolla conferiscono alle infiorescenze il caratteristico aspetto di piccoli globi sofficemente villosi. Il frutto è un legume, molto variabile da una specie all’altra, deiscente o no.
I più importanti prodotti delle a. sono la gomma (da A. arabica, africana), il tannino (da A. decurrens e A. pycnantha, coltivate in Australia e nell’Africa del Sud; acclimatatesi anche in Sardegna e Sicilia), il catecù (da A. melanoxylon e altre), legno compatto e resistente per falegnameria ed ebanisteria. A. cyanophylla, è utilizzata nei paesi Mediterranei per consolidare e rimboschire dune e massicciate stradali, spesso invade la vegetazione naturale limitrofa agli interventi di rimboschimento. Da A. farnesiana è estratta la cosiddetta essenza di mimosa. Nei giardini sono coltivate A. dealbata, A. podalyriifolia e loro ibridi (i rami fioriti si vendono con il nome improprio di mimosa). Diverse specie della savana africana possiedono una caratteristica chioma a ombrello. Molte di esse sono mirmecofile e albergano le formiche in galle speciali. A. spadicigera e altre dell’America tropicale hanno, all’apice delle foglioline, piccoli corpiccioli ricchi di sostanze proteiche, molto appetiti dalle formiche, chiamati corpi di Belt; queste a. mirmecofile ospitano formiche anche nella base molto ingrossata delle stipole.
Sono comunemente chiamate a. anche fabacee appartenenti ad altri generi, come la robinia (Robinia pseudacacia), l’a. di Costantinopoli (Albizzia julibrissin) e l’a. a tre spine (Gleditsia triacanthos).