Poeta e rivoluzionario iraniano (Kirmānshāh 1887 - Mosca 1957). Dopo un periodo ricco di lotte politiche, che lo videro tra i protagonisti, avviò intorno al 1915 a Kirmānshāh la pubblicazione del periodico Bīsutūn e fondò il Partito dei lavoratori. In seguito alla prima guerra mondiale fu esule in Turchia, poi, tornato in Iran nel 1921, fuggì in URSS. Stabilitosi nel 1925 nella Repubblica del Tagichistan (la cui lingua era il persiano), acquisì la cittadinanza sovietica e le sue posizioni politiche divennero marcatamente comuniste, come testimonia il suo poema Kremlin ("Cremlino", 1923), un'elegia al comunismo. L. compose, oltre all'opera Kāwa-i āhangiar ("Kāwa il fabbro"), anche numerose poesie patriottiche, caratterizzate da uno stile colloquiale del tutto sciolto dai rigidi canoni della poesia classica.