al-MAS‛ŪDĪ, Abū 'l-Ḥasan ‛Alī ibn al-Ḥusain
Celebre scrittore musulmano, autore specialmente di opere storico-geografiche, nato a Baghdād da famiglia araba discendente dal compagno del profeta Mas‛ūd (onde il suo nome), e morto ad al-Fusṭāṭ presso il Cairo nel 345 eg. (965 d. C.). Spirito curioso e irrequieto, mosso da desiderio di esperienza, visitò molti paesi dell'Oriente.
La sua opera capitale, come egli stesso c'informa, fu una storia universale in 30 volumi, di cui non è conservato che il primo. Anche l'altra sua opera al-Kitāb al-awsaṭ (cioè "il Libro Medio") che può considerarsi una redazione più breve del libro precedente, sembra perduta (ne è forse conservata in Oxford una parte). È giunta a noi completa una terza opera, tratta dalle due prime e più breve di esse, intitolata Murūg adh-dhahab wa-ma‛ādin al-giawāhir, e cioè "Campi d'oro e miniere di pietre preziose"; più volte stampata in Egitto ed edita anche con traduzione francese da C. Barbier de Meynard (Maçoudi, Les Prairies d'or, Parigi 1861-77, voll. 9); in essa al-M. anima gli schemi della storia universale con digressioni di varia natura, geografiche, religiose, letterarie, ecc. Scrisse d'altri argomenti, comprese teologia e religione, per la quale nutrì sempre vivo interesse. Una sua ultima opera scritta in vecchiaia è il Kitāb at-tanbīh wa'l-ishrāf ("Libro dell'avvertimento e della revisione"), di carattere storico e geografico, edita da M.-J. De Goeje (Leida 1894) e tradotta in francese dal Carra de Vaux (Parigi 1896).