Miskawayh, Abu Ali Ahmab Muhammad ibn Yaqub
Storico e filosofo musulmano persiano (n. Rayy 932 - m. 1030). Definito un «umanista arabo» (Arkoun, Kraemer), M. è considerato un esempio del razionalismo e del ‘laicismo’ preaverroista. Nel suo pensiero, influenzato da al-Kindī e da al-Āmirī, è fondamentale l’aspetto della riflessione etica che rilegge l’idea aristotelica della vita contemplativa (cfr. Etica Nicomachea, X) in chiave platonica: la felicità filosofica è la contemplazione della verità delle essenze. Oltre al Tahdhīb al-akhlāq («Riforma dei costumi», cfr. l’omonimo trattato del cristiano Yaḥyā ibn ‛Adī), che godette di una certa fortuna in ambito islamico, vanno ricordati il Tartīb al-sa‛ādāt («Su come si ordinino in ranghi le felicità [dell’uomo]» e al-Ḥikma al-khālida («La sapienza eterna»), traduzione del persiano Gāwīdān Khirad, che si presenta come il testamento spirituale di un antico re persiano, in cui l’autore mette in evidenza il carattere universale della sapienza e dell’etica.