al-IDRĪSĪ, Abū ‛Abd Allāh Muḥammad ibn Muḥammad ibn ‛Abd Allāh ibn Idrīs al-Ḥammūdī al-Ḥasanī
Noto anche sotto il nome di ash-Sharīf al-Idrīsī o di ash-Sharīf aṣ-Ṣiqillī, e, in Italia e Francia, di Edrisi; scrittore arabo di scienze naturali (farmacologia e botanica), mediocre poeta, ma soprattutto geografo, che occupa un posto eminente nella storia della geografia di tutto il Medioevo orientale e occidentale. Da un autore del sec. XVIII, che non indica la sua fonte, è detto esser nato a Ceuta nel Marocco l'anno 493 èg. (cominciato il 17 novembre 1099) e aver studiato a Cordova; ignoti sono il luogo e la data della sua morte, poiché il 560 èg. (com. 18 novembre 1164) ripetuto da parecchi moderni non è se non una vaghissima congettura fatta nel 1841 dal De Slane su base assai fragile. Di certo, poiché risulta dalla sua maggiore opera geografica, si sa che aveva molto viaggiato in Spagna, nell'Africa settentrionale (occidentale e media) e che nel 510 èg. (1116-1117) era stato a Nicea nell'Asia Minore. Invitato, a quanto pare, da Ruggero II di Sicilia (1129-1154), al-I., discendente dalla famiglia principesca degli Ḥammūditi che aveva regnato a Málaga, si recò a Palermo, ove il re nel 1138 o 1139 gli ordinò di raccogliere, da libri e da persone di diversissimi paesi messi a sua disposizione, notizie precise intorno a tutti i paesi del mondo allora conoscibile, di costruire su di esse una carta geografica del mondo intero, incisa su un'enorme lastra d'argento del peso di 150 kg., e d'illustrarla in un libro, che fu intitolato Nuzhat al-mushtāq fī ikhtirāq al-āfāq (Lo svago per chi brama di percorrere le regioni), rimasto famoso tra gli Arabi anche con il nome di Kitāb Rugiār (Il libro di Ruggero). Dopo 15 anni di lavoro l'opera fu condotta a termine nella prima decade del gennaio 1154, ossia di quell'anno stesso in cui Ruggero II morì; nel libro erano riprodotte le carte, il cui insieme formava il planisfero inciso nella lastra d'argento.
Opera mirabile che, se per certe regioni africane e asiatiche riproduce ancora elementi tolemaici, per il rimanente non solo offre la somma di quanto si desumeva dalle opere arabe, ma presenta anche preziose notizie originali persino riguardo a paesi del tutto inesplorati a quel tempo, come quelle regioni che oggi formano l'Estonia e la Finlandia.
Una seconda redazione di quest'opera fu fatta dal medesimo al-I., col titolo di Rawÿ al-uns wa nuzhat an-nafs (Giardino di diletto e svago dell'anima) per il nuovo re Guglielmo II (1154-1166); essa, al contrario della prima, andò perduta. Sembra che al-I. abbia dovuto lasciare la Sicilia per la sommossa anti-musulmana di Palermo del 1161; certo è che, per un alto personaggio musulmano del quale ignoriamo il nome, egli compose poi una terza redazione, questa volta abbreviata ma pur sempre accompagnata da carte, della sua opera, intitolandola Rawÿ al-furaç wa nuzhat al-muhaç (Giardino di divertimenti e svago degli spiriti). In essa, conservata in un manoscritto di Costantinopoli, si dà peso soprattutto all'indicazione delle distanze itinerarie da luogo a luogo, e invece si omettono le descrizioni di monumenti, le indicazioni dei prodotti ecc.; tuttavia contiene notizie che mancano nella prima opera.
Ediz. e trad.: Manca un'edizione del testo arabo completo; le parti di maggiore importanza sino a ora pubblicate insieme alla traduzione loro sono: M. Amari e C. Schiaparelli, L'Italia descritta nel Libro del re Ruggero compilato da Edrisi, Roma 1883 (forma il vol. VIII della 7ª serie, anno 1876-1877, degli Atti R. Accad. Lincei); R. Dozy et M. J. de Goeje, Description de l'Afrique et de l'Espagne par Edrisi, Leida 1866; O. J. Tallgren-Tuulio, Idrisi: la Finlande et les autres pays baltiques orientaux, Helsinkj 1930 (Orientalia, III; con importante prefazione). Una traduzione francese dell'opera completa fu data da A. Jaubert, Géographie d'Edrisi, Parigi 1836-1840 (voll. 2), ma è piena d'inesattezze e di veri errori. Un anonimo compendio arabo fu stampato nella tipografia medicea a Roma nel 1592, e poi tradotto in latino da due maroniti (Parigi 1619) con il titolo, dovuto a curioso equivoco, di Geographia Nubiensis. Vedi inoltre K. Miller, Mappae arabicae, Stoccarda 1926-1931 (voll. 6: illustrazione delle carte contenute nei varî manoscritti della 1ª e della 3ª opera; ricostruzione del planisfero idrisiano in formato di cm. 210 × 96; riproduzione di tutte le carte esistenti nei manoscritti; ma la fissazione e trascrizione dei nomi è parecchie volte difettosa).
Bibl.: M. Amari, Storia dei musulmani di Sicilia, III, Firenze 1872, pp. 452-460 e 662-684; G. Sarton, Introduction to the history of science, II, Baltimore 1931, pp. 410-412 (bibliografia assai copiosa, ma con notevoli lacune); M. Meyerhof, Über die Pharmakologie und Botanik des arabischen Geographen Edrisi, in Arch. für Geschichte der Mathematik, XII (1929), 45-53; id., Die allgemeine Botanik u. Pharmakologie des Edrisi, in Archiv. f. Gesch. Math., XII (1930), pp. 225-236.