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ABLEFARIA

di Giuseppe Ovio - Enciclopedia Italiana (1929)
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ABLEFARIA (dal gr. ἀ privativo e βλέϕαρον "palpebra")

Giuseppe Ovio

Vizio congenito consistente nella mancanza completa o incompleta delle palpebre. L'infermo si presenta o con la cute della faccia che copre l'apertura orbitale, o coll'arresto della cute presso il margine di quest'apertura, che rimane così più o meno scoperta. Nel primo caso si parla piuttosto di criptoftalmo, e nel secondo di microblefaria, perché in ambedue i casi la cute presenta una struttura che ricorda quella delle palpebre. Per questo oggi il nome di ablefaria è quasi abbandonato. È ancora discusso se si tratti di un arresto di sviluppo, o di una deviazione di sviluppo, e fra le cause determinanti si crede di poter ammettere, come per moltissimi altri vizî congeniti, un'anomala pressione della cuffia amniotica. L'ablefaria acquisita può osservarsi in seguito a traumi, o in seguito a barbari supplizî (v. palpebre).

Vocabolario
ablefarìa
ablefaria ablefarìa s. f. [comp. di a- priv. e del gr. βλέϕαρον «palpebra»; cfr. ἀβλέϕαρος «senza palpebre»]. – Nel linguaggio medico, malformazione congenita, consistente nella mancanza completa o incompleta delle palpebre.
ablèfaro
ablefaro ablèfaro s. m. [lat. scient. Ablepharus, dal gr. ἀβλέϕαρος «senza palpebre»]. – Genere di rettili sauri, famiglia degli scincidi, rappresentato da forme lunghe circa 10 cm, provviste di palpebre immobili, e simili alle luscengole...
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