abituato
Nel senso di " che ha contratto l'abito o la consuetudine ", in Cv I VI 8 uno abituato di latino non distingue, s'elli è d'Italia, lo volgare [inghilese] da lo tedesco, per designare chi ha ‛ l'abito ' della lingua latina, acquisito con l'esercizio di essa (v. anche ABITO). In Pg XXIX 146 E questi sette col primaio stuolo / erano abitüati, a. sta per " vestito ", " indossante l'abito "; nota il Buti: " cioè erano vestiti di bianco ad uno modo " (v. anche VE II II 2). Cfr. il latino medievale habituare, " vestire ", " indossare ", e habituati, " vestiti ", detto anche di coloro che indossavano l'abito sacerdotale; per il Nencioni l'abituare romanzo forse potrebbe apparire " una neoformazione latinistica di età romanza ". V. anche LATINISMI.
Bibl. - G. Nencioni, Note dantesche, in " Studi d. " XL (1963) 7-17.