ABISSINIA (per l'etimologia, v. alla fine dell'articolo; A. T., 1916-1917)
È il nome col quale s'indica di solito nelle lingue europee la grande monarchia indipendente dell'Africa orientale, che si estende oggi dai confini dell'Eritrea e del Sūdān anglo-egiziano a quelli della colonia inglese del Kenya e della Somalia italiana, britannica e francese, abbracciando un'area che si valuta all'incirca a 1.120.000 kmq. Ma, in senso più stretto e più proprio, il nome Abissinia si applica soltanto a una parte della vastissima regione, cioè a quella che si trova a N. del fiume Hawash e dello spartiacque fra l'Omo e l'Abai, e che comprende lo Scioa, il Goggiàm, l'Amhara e il Tigrè, tutti paesi a lingue semitiche (circa 250.000 kmq.). Questa Abissinia in senso stretto, è un grande altipiano, dell'altezza media di 2000 m., o meglio una serie di tavolati sopra i quali emergono, come su un gigantesco zoccolo, rilievi di vario tipo e aspetto, che raggiungono talora i 4000-4500 m. Si tratta in sostanza di una parte del più vasto massiccio etiopico, che a nord si estende ben oltre i confini dell'Abissinia politica, abbracciando l'intero territorio della nostra Colonia Eritrea; se ne parla per conseguenza sotto la voce etiopia. D'altro lato, il regno dell'Abissinia, se non comprende più oggi la parte settentrionale dell'altipiano, si è invece esteso largamente, in epoca recente (soprattutto per opera di Menelik II) verso S., SE. e SO., incorporando territorî che rappresentano i declivî marginali esterni del grande altipiano, e che, abitati da popoli di varie stirpi e di diversa origine, possono considerarsi, nei rapporti del nucleo originario del regno, come vere colonie di sfruttamento. Da molti secoli il regno di Abissinia ha assunto ufficialmente il nome di regno d'Etiopia (manghesta Ityopyā), che in origine fu invece attribuito al regno di Meroe, e tuttora lo conserva: tale nome effettivamente meglio si adatta al complesso delle regioni incluse oggi nei suoi confini (v. etiopia).
Il nome Abissinia deriva dall'arabo al-Ḥabash o al-Ḥabashah, con cui, già prima di Maometto, gli Arabi designavano i popoli dell'Abissinia e delle regioni limitrofe; al-Ḥabashah era anche usato per indicare il paese. Presso i geografi arabi il nome aveva un significato fluttuante, ora molto largo, ora ristretto all'Abissinia propriamente detta; fluttuazione analoga a quella di Aethiops ed Aethiopia nell'antichità classica. Per lungo tempo gli studiosi europei credettero che il nome derivasse dalla radice ḥbsh, e fosse da interpretare con "popoli raccogliticci", "popolazioni miste"; invece esso è quello degli Ḥabashat, una popolazione dell'Arabia meridionale, attestataci dalle iscrizioni sabee già nell'età precristiana, che aveva colonizzato parte dell'Abissinia settentrionale.