abellir
Verbo provenzale, che vale " piacere ": è nel primo degli otto versi pronunciati nel suo parlar materno (Pg XXVI 117) dal trovatore Arnaut Daniel: Tan m'abellis vostre cortes deman (XXVI 140; cfr. v'abbella, in Pd XXVI 132). È presumibile riecheggiamento dell'incipit di una delle più note canzoni di Folchetto di Marsiglia, Tan m'abellis l'amoros pensamen, citata da D. come esempio di costrutto sapidus et venustus... et excelsus (VE II VI 5-6). Testo in S. Stroński, Le troubadour Folquet de Marseille, Cracovia 1910, 15.