TASMAN, Abele Janszoon
Navigatore olandese, nato circa il 1603 in un piccolo villaggio nei dintorni di Groninga (Paesi Bassi), morto a Batavia nel 1659. Cominciò a viaggiare in servizio della Compagnia delle Indie Orientali nel 1632, navigando oltre che nei paraggi consueti dei mari della Sonda, nelle acque, ancora sconosciute a N. dell'isola di Ceram, del Mar delle Molucche. Nel 1639, dopo un breve ritorno in patria, fu incaricato dalla Compagnia di ricercare certe isole che si credeva esistessero a circa 38° N. nelle acque occidentali del Grande Oceano: dopo aver toccato le Filippine e le isole Bonin e dopo esser risalito senz'alcun risultato fino a 37° N., le gravi avarie delle navi consigliarono al T. il ritorno, durante il quale toccò per breve tempo Kyūshū e Formosa. Dopo altre minori navigazioni nel Mar della Cina Meridionale, nel 1642 il T. fu designato dalla Compagnia a comandante di due navi, destinate, oltre che a riconoscere la presunta congiunzione della Nuova Guinea con la già nota Terra Australe, ad esplorare l'eventuale protendersi di questa terra verso mezzodì. Le due navi, partite da Giava il 14 agosto e poggiate per breve tempo all'isola Maurizio, si spinsero di qui nelle solitudini dell'Oceano Indiano fino a oltre il 49° S., poi risalite alquanto a N., ma sempre con le prue volte a levante, raggiunsero il 24 novembre una terra alla quale, in onore del governatore della Compagnia, venne dato il nome di Van Diemen, ma a questo nome si venne poi sostituendo quello, felicemente coniato, di Tasmania. Solo il 2 dicembre l'avversa stagione permise il primo sbarco sulla sponda meridionale e il primo contatto con gl'indigeni, dopo di che i coraggiosi naviganti ripresero il mare, diretti verso levante, e, tra continue burrasche, arrivarono il 13 dicembre in vista d'una terra montagnosa: l'Isola Meridionale della Nuova Zelanda, che allora, per una supposta congiunzione con la sudamericana Isola degli Stati, fu chiamata con questo stesso nome. Risalite le due navi verso N. sempre costeggiando la sponda occidentale dell'isola, e non senza aver provato in uno sbarco le ostilità degl'indigeni, oltrepassarono senz'avvedersene l'imboccatura dello stretto oggi detto di Cook e il 6 gennaio, seguita la costa dell'isola nord, lasciarono dietro a sé l'estremo capo Maria Van Diemen. Dopo di che, affrettandosi, scorsero di passaggio l'isola Tongatabu (che dissero Isola Amsterdam); indi, volto il corso a NO., passarono a settentrione della Papuasia, e raggiunsero Batavia il 15 giugno del 1643.
Compiuto questo viaggio memorando, che, pur senza definire la posizione della Papuasia e delle nuove scoperte rispetto al continente australiano, rivelava nuove isole ignote e cominciava a determinare in più certo modo la distribuzione delle terre e delle acque in quella parte dell'Oceano Australe, la Compagnia delle Indie Orientali si servì ancora dell'opera del T., affidandogli nel 1644 il comando di tre navi inviate a definire il limite meridionale della Nuova Guinea: il quesito non fu però risolto dal T., che, girato il contorno del Golfo di Carpentaria, proseguì solo per breve tratto l'esplorazione della costa orientale dell'Australia, senza ottenere chiara contezza dell'esistenza dello stretto di Torres.
Bibl.: Del viaggio australe è rimasto il libro di bordo, pubblicato a Amsterdam nel 1860.