Ferrara, Abel
Regista cinematografico statunitense, nato il 19 luglio 1951 a New York, nel Bronx. Di origini italo-irlandesi, ha esordito nel lungometraggio con The driller killer (1979), film che si muove tra le suggestioni e le pulsioni di una crudeltà mutuata dal cinema horror e la precisione di uno sguardo che scruta con passione i travagli di un'umanità tormentata e lacerata.
F. ha realizzato successivamente Ms. 45, noto anche con il titolo Angel of vengeance (1981; L'angelo della vendetta). Il genere di riferimento è ancora una volta il noir urbano, contaminato dall'horror, ma il film mette in luce un'angoscia e una disperazione che nella scrittura di N. St. John - sceneggiatore di fiducia di F. - assumono sfumature fortemente problematiche; l'ansia della salvazione e l'imperscrutabilità dei disegni della Grazia si riflettono nella veemenza con la quale il regista tratteggia i destini dei personaggi messi in scena.
Dopo Fear City (1984; Paura su Manhattan) - cupo thriller ambientato nei bassifondi di New York - F. ha realizzato due episodi della serie televisiva Miami vice. Il film China girl (1986) - una personalissima variazione sul tema di Romeo e Giulietta - segna la prima collaborazione di F. con il direttore della fotografia B. Bazelli che rivoluziona il suo universo cromatico. Dopo un periodo difficile, in cui si è dedicato ad alcuni lavori televisivi e allo sfortunato Cat chaser (1989; Oltre ogni rischio), il regista ha realizzato King of New York (1989), probabilmente il suo capolavoro, con cui si inaugura la stagione della scoperta di F. da parte della critica. Nel 1992, ha diretto The bad lieutenant (Il cattivo tenente) - una delle sue opere più significative - che, prodotto con un capitale irrisorio, ha riscosso grandi consensi. Dopo Body snatchers (1993; Ultracorpi - L'invasione continua), con Snake eyes (1993; Occhi di serpente) F. rende omaggio a J. Cassavetes interrogandosi sulle implicazioni morali della creazione cinematografica. Della metà degli anni Novanta sono: The addiction (1995), audace riflessione sulla natura del male mimetizzata da film dell'orrore e fotografata in un bianco e nero funereo da K. Kelsch; The funeral (1996; Fratelli) e The blackout (1997), opere in cui si conferma il rigore espressivo di un regista che continua a confrontarsi con gli interrogativi etico-formali che gli stanno a cuore senza preoccuparsi dell'esito commerciale dei suoi film. Nel 1998 ha diretto New Rose Hotel, tratto dall'omonimo racconto di W. Gibson.
bibliografia
Abel Ferrara - La tragedia oltre il noir, a cura di G.A. Nazzaro, Roma 1997.
Abel Ferrara, a cura di P. Bay, Roma 1997.
S. Danese, Abel Ferrara. L'anarchico e il cattolico, Recco 1998; A. Pezzotta, Abel Ferrara, Milano 1998.