al-MA'MŪN, ‛abd Allāh
Califfo ‛abbāside, figlio di Hārūn ar-Rashīd, nato nel rabī‛ I 170 (settembre 786). L'origine servile da parte di madre gli fece anteporre, nell'ordine di successione, il fratello al-Amīn; questi però, di vita frivola e dissoluta, non tardò a provocare l'insurrezione di ‛Abd Allāh, stato dapprima governatore del Khorāsān, e che egli tentò di privare dei diritti alla ulteriore successione, in favore dei proprî figli; dopo due anni di guerra civile, al-Amīn fu ucciso in Baghdād dalle vittoriose forze assedianti di al-Ma'mūn, che nel muḥarram 198 (settembre 813) salì sul trono. Il suo regno ventennale fu dapprima turbato da insurrezioni alidiche nel ‛Irāq e in Arabia, e poi da un'opposta rivolta del legittimismo ‛abbāside in ‛aghdād, allorché nel 201 (817), per dare soddisfazione agli Alidi, al-Ma'mūn fece proclamare erede al trono l'alide ar-Ridā. Domata finalmente anche questa rivolta, e scomparso ar-Ridā, forse avvelenato, al-M. poté attendere, in politica estera, e riprendere le tradizionali guerre con i Bizantini in Siria e Asia Minore, e all'interno a promuovere la grande attività culturale, esplicantesi soprattutto in traduzioni dal siriaco e dal greco, dal pehlevico e dal sanscrito, che è gloria del suo califfato. A lui si deve l'istituzione di una grande biblioteca e d'un osservatorio astronomico a Baghdād, e un vivo interesse per questioni storico-culturali e storico-religiose. Nel campo teologico, favorì le dottrine dei mu‛taziliti (v.), arrivando a una vera e propria persecuzione, con istituti e procedimenti inquisitoriali, contro i teologi ortodossi, sulla questione della creazione o meno del Corano. Al-M. morì presso Tarso, in campagna contro i Bizantini, nell'agosto dell'833.
Bibl.: F. Gabrieli, La successione di Hārūn ar-Ras̄īd e la guerra civile tra al-Amīn e al-M., in Riv. Studi Orient., XI, pp. 341-397; id., al-M. e gli ‛Alidi, Lipsia 1929; K.V. Zetterstéen, in Encycl. de l'Islām, III, pp. 236-37.