SANGIORGIO, Abbondio
Scultore, nato a Milano il 16 luglio 1798, morto ivi il 2 novembre 1879. Avviato alla scultura dal romano Camillo Pacetti, che insegnava all'Accademia di Brera, ottenne, non ancora ventenne, con due bassorilievi Apollo e Marsia e Supplizio d'Issione, la medaglia d'oro al concorso accademico. Nel 1825 fu preferito per l'esecuzione della celebre sestiga dell'Arco del Sempione, che gli valse lodi universali e onori. Attese all'opera monumentale per sei anni, quotidianamente visitato ed assistito da artisti e letterati, fra i quali Carlo Cattaneo, il Manzoni, l'incisore Longhi, F. Hayez. È di questo periodo la statua di Vincenzo Monti a Brera e del medico Paletta (1833) all'Ospedale maggiore. Seguirono, nel '45, i Dioscuri per la reggia di Torino, la figura sedente del Romagnosi all'Ambrosiana, il gruppo del Figliol Prodigo al Belvedere di Vienna, la statua equestre di Carlo Alberto a Casale e una serie di ritratti. Fu nel 1848 combattente delle Cinque Giornate.
Seguendo fino a tarda età con atteggiamenti personali e vigore di modellato la tradizione dell'arte neoclassica, mentre questa degenerava nel convenzionalismo accademico, seppe apprezzare le tendenze nuove dell'arte lombarda e fra i suoi numerosi discepoli ebbe Pietro Magni, il Tabacchi e il Barzaghi.
A. Caimi, Delle arti del disegno in Lombardia, Milano 1862, p. 170; C. Belgiojoso, A. S., in Atti della R. Accademia di belle arti di Milano, 1879; B. E. Maineri, A. S. (Commemorazione), Milano 1880.