BERARDENGA, Abbazia della
Situata nella Val d'Ombrone presso il torrente Coggia in luogo detto Fontebuona (diocesi d'Arezzo). Fondata nell'867 da Winigi di Ranieri di origine franca, già legato dell'imperatore Lodovico e poi conte di Siena e di Roselle, prese quella denominazione da Berardo figlio di lui e dai molti suoi discendenti che portarono questo nome. Winigi aveva destinata questa abbazia, dedicata ai Ss. Salvadore e Alessandro, per le monache dell'ordine di S. Benedetto, alle quali doveva presiedere una della famiglia del fondatore; ma, essendosi rilassata la loro devozione, nel 1003 la badia fu concessa ai camaldolesi. I possessi ne furono allora accresciuti dai discendenti del conte Winigi e vennero poi riconfermati dalla contessa Beatrice di Toscana nel 1070. Durante il sec. XIII Siena, Arezzo e Firenze se la contesero a lungo, e nel 1306 l'abate sottopose alla giurisdizione civile di Siena il castello della Berardenga oggi detto Castelnuovo. Nel sec. XIV l'abbazia fu data in commenda, e nel 1400 aggregata a quella di S. Mustiola appartenente allo stesso ordine camaldolese. Nel 1810 il convento fu soppresso e la chiesa fu trasformata in oratorio.
Bibl.: E. Repetti, Dizion. geogr. stor. della Toscana, Firenze 1846, s. v.; P. F. Kehr, Regesta pontificum romanorum, Berlino 1908, III, p. 188; E. Casanova, Il Cartulario della Berardenga, Siena 1927.