AΝΤIΡHILOS, 2° (v. vol. I p. 438)
Numerosi gli apporti per la restituzione del Satiro aposkopèuon (Jucker; Matz; Segall), che sarebbe stato ispirato alle più antiche rappresentazioni della nascita di Dioniso (Trendall, Cambitoglou), dell'Ippolito (Trendall; Webster), e dei grỳlloi (v.) (Bruneau; Pollit, 1974). Il raro motivo di Cadmo ed Europa, trattato da A. in un dipinto secondo la testimonianza di Plinio (Nat. hist., XXXV, 114), trova coincidenza nella complessa iconografia di un cratere campano al Louvre, benché la datazione del vaso poco dopo la metà del IV sec. a.C. sembri alta per postulare la dipendenza dall'opera del pittore legato alle fortune di Alessandria. La Caccia di Tolemeo sarebbe l'archetipo di un mosaico di Setif (Donderer), cui si affianca una pittura di Stabia recentemente edita (Miniero Forte): l'affresco conserva l'impostazione paesistica, che amplia in profondità l'ambientazione della caccia di Verghina (v. MACEDONIA; NIKIAS 2°), e pone al centro il protagonista, assimilato a Meleagro, ma col diadema regale; il mosaico limita la figurazione all'essenziale, ma esprime con evidenza i tratti fisionomici del Lagide. Nello sfondo della pittura stabiana, il magnifico scorcio del cavallo del re, emergente da uno specchio d'acqua (dove viene trattenuto a stento da uno stalliere), rimanda allo studio di A. per l'Ippolito spaventato dal toro uscente dal mare.
Con la sua cornice di mascheroni (possibile riferimento ai grỳlloi) e girali popolati di figure, l'altro mosaico di Setif, che inserisce personaggi della famiglia reale nel fastoso Trionfo di Dioniso, apre fin dalla sua prima presentazione (Donderer) insperate prospettive sulla ricostruzione del mondo tolemaico e dell'arte di Antiphilos.
Bibl.:J. Jucker, Der Gestus des Aposkopein, Zurigo 1956, pp. 45-47, 72-74, 69-71; Ρ. Bruneau, Ganymède et l'aigle: Images, caricatures et parodies animales du rapt, in BCH, LXXXVI, 1962, pp. 193-228, in part. p. 22; B. Segali, Tradition und Neuschöpfung in der frühalexandrinischen Kleinkunst, in BWPr, CXIXCXX, 1966, pp. 1-53, fig. 7; A. D. Trendall, A. Cambitoglou, The Painter of the Birth of Dionysos, in Mélanges Michalowski, Varsavia 1966, pp. 675-699, fig. 3; F. Matz, Die dionysischen Sarkophage, I (ASR), Berlino 1968, p. 55, n. 94, tav. tipologica IX, ΤΗ 94: Aposkopèuon, tipo A; p. 56, n. 95, tav. tipologica IX, TH 95: Aposkopèuon, tipo B; A. D. Trendall, T. B. L. Webster, Illustration of Greek Drama, Londra 1971, p. 88, n. III.3.24; J. J. Pollit, Ancient View of Greek Art, New Haven, Londra 1974, pp. 62, 82, 328-330 (grỳlloi), 369-370, 408; M. Robertson, A History of Greek Art, Cambridge 1975, pp. 492, 497; J. M. Croisille, Pline l'Ancien, Histoire naturelle, Livre XXXV, Parigi 1982, pp. 84-85, 94, 223-225, 244-245; J. J. Pollit, Art in the Hellenistic Age, Cambdrige 1986, pp. 31, 38, 161; M. Donderer, Dionysos und Ptolemaios Soter als Meleager, Zwei Gemälde des Antiphilos, in Zu Alexander dem Grossen, Festschrift G. Wirth, Amsterdam 1988, pp. 781-799, tavv. ι-ιι, Trionfo di Dioniso, mosaico; tavv. ιιι-ιν, Caccia di Tolemeo, mosaico, Setif; P. Miniero Forte, Stabiae, Pitture e stucchi delle Ville romane, Napoli 1989, pp. 78-80, n. 21, fig. alla p. 80, Caccia di Tolemeo·, A. Rouveret, Histoire et imaginaire de la peinture ancienne, Roma 1989, pp. 265, 375, 350, 443, 432, 448, 490-491; P. Linant de Bellefonds, in LIMC, V, 1990, pp. 445-464, in part. 457-458, nn. 101-121, s.v. Hippolytos I; M. A. Tiverios, ibid., pp. 863-882, s.v. Kadmos I, in part, p. 865, n. I (Cadmo ed Europa, cratere campano, Parigi, Louvre), n. 2 (Cadmo ed Europa di Antiphilos).